Pompei, carità senza sosta: distribuiti beni essenziali alle famiglie disagiate
POMPEI. «Non esiste povertà peggiore del non avere amore da donare. Dio è pane. Dio è amore». Lo dice fratel Filippo Rizzo, direttore del Centro “Bartolo Longo”, che, mercoledì 23 settembre, ha guidato educatori e volontari dell’associazione “La Salle” nella quattordicesima distribuzione di alimenti alle famiglie dei ragazzi accolti nell’Opera di carità del Santuario.
In un momento in cui la crisi sanitaria da coronavirus minaccia nuove svolte negative, trascinandosi dietro lo spettro di una nuova e peggiore crisi economica, la carità del Centro “Bartolo Longo” e delle Opere del Santuario di Pompei non conosce sosta.
Dalla primavera di quest’anno, ininterrottamente per tutta l’estate e adesso anche in questo principio d’autunno, la solidarietà dei benefattori e di chi si occupa di distribuire i beni ai meno fortunati non ha praticamente conosciuto mai sosta.
«Il grazie va a loro – prosegue il religioso Lasalliano – che sono sempre pronti a donare il proprio tempo, ma anche ai tanti benefattori che ci hanno rifornito di prodotti alimentari».
In questi mesi così difficili, il Santuario di Pompei ha continuato a portare avanti le sue opere di carità, rimanendo accanto a famiglie e ragazzi, anche con la distribuzione continua di cibo e beni essenziali e, di recente, di tablet, strumenti diventati indispensabili per accrescere la formazione degli studenti.
«Bartolo Longo – dice ancora fratel Filippo – era totalmente dedito agli ultimi, vittime di quella che Papa Francesco ha più volte definito “la cultura dello scarto”. Sono tante le persone che soffrono nel silenzio, con dignità, e che vivono nella paura costante di non riuscire a mettere insieme il pane quotidiano. Non possiamo lasciarle sole. Andiamo avanti nella certezza che la Provvidenza continua ad assisterci».