Un dolce per San Gennaro, vince la creazione di Angelo Maria Tramontano
NAPOLI. È Angelo Mattia Tramontano il vincitore del contest, giunto alla terza edizione, ideato in onore del patrono di Napoli: “San Gennà…Un dolce per San Gennaro” (la cui festa cade domani). A festeggiarlo, lo scorso 7 settembre 2020, sulla splendida terrazza del Renaissance Naples Hotel Mediterraneo, tutti i partecipanti.
A valutarne l’operato, la giuria tecnica formata da: Gino Fabbri, presidente dell’Ampi (Accademia Maestri Pasticceri Italiani); il relais dessert Luigi Biasetto e l’ad di Mulino Caputo, Antimo Caputo.
Quello di Tramontano è stato un lavoro certosino e corale. Ha creato la sagoma dello stampo avvalendosi della tecnologia di una moderna stampante 3D; ha chiamato a raccolta artisti e grafici per la realizzazione del packaging; ha studiato tutto nei minimi particolari ma, alla fine, il pasticcere 32enne, dal 2018 responsabile della pasticceria del Gran Caffè Napoli 1850 di Castellammare di Stabia, si è aggiudicato la vittoria di questo contest fortemente voluto da Mulino Caputo e che, come di consueto, ha visto la partecipazione dell’azienda Agrimontana.
Il suo “È sango e nun è acqua” è una monoporzione del peso di 80/90 grammi, che riproduce la sagoma stilizzata di San Gennaro. Il cuore della composizione è una madeleine all’olio di oliva e basilico, realizzata con farina 00, accompagnata da una bavarese alla vaniglia, con gelatina di amarene e copertura in cioccolato bianco.
Al secondo posto si è classificato Ciro Poppella, dell’omonima pasticceria napoletana, che ha presentato una apprezzatissima sbriciolata, battezzata “Ampolla di San Gennaro”, e realizzata lavorando un mix di farina 00 e farina di pistacchi, farcita con crema di pistacchi e rifinita con lamponi.
Sul terzo gradino del podio è salito Aniello Iervolino, il giovane executive pastry chef dell’hotel Regina Isabella e del ristorante Indaco di Ischia. “’A Santarella”, così si chiama il dolce che ha presentato alla giuria, fa riferimento alla sfogliatella Santa Rosa, da cui trae ispirazione.
Si tratta, infatti, di un impasto brioche realizzato con farina Caputo Oro, completato con un tappo di sfogliatella riccia, farcito con una crema al liquore Strega e finito con un gel all’amarena chiara.
«Veder crescere questo evento anno dopo anno, toccare con mano l’impegno, la creatività e il desiderio di confrontarsi, che anima anche i pasticceri più affermati oltre che le giovani leve, per noi è davvero ragione di grande soddisfazione. Napoli ha una lunga tradizione pasticcera e il nostro augurio è che emerga sempre più la capacità di creare dolci di estrema qualità e identità» ha dichiarato Antimo Caputo
«Dopo gli eventi social – ha aggiunto – Mulino Caputo guarda avanti e, con il dovuto rispetto delle norme di sicurezza, riparte con gli incontri e i confronti che favoriscono la ripresa non solo del mondo della pasticceria ma anche di tutto l’indotto». L’invito rivolto agli italiani è quello di visitare Napoli e portare a casa uno (o tutti) i dolci dedicati a “San Genna’”.