Scena mitica. Incontri con mondi classici, fra Teatro Grande di Pompei e Villa Arianna a Stabia

POMPEI. Leda, Arianna e Diana. Tre donne, tre miti classici, tre racconti di passioni e tormenti. Apre con queste “storie di seduzione e castigo” la prima parte della rassegna “Scena mitica. Incontri con i mondi classici” organizzata dal Parco archeologico di Pompei con la collaborazione dell’associazione “A voce alta”.

Due incontri al Teatro Grande di Pompei e uno a Villa Arianna di Stabia, dedicati alla mitologia antica a settembre, e una seconda parte “Che cosa è stato il cinema italiano” nei mesi di ottobre e novembre, con la visione di classici d’autore restaurati, presso il Cinema Montil di Castellammare.

Un progetto che, fin dal titolo, amplia il concetto di “classico”, estendendolo al contemporaneo, secondo una prospettiva multifocale e angoli visuali differenti. Ecco perché si parla di mondi classici, al plurale.

La rassegna è divisa in due sezioni. La prima “Storie di seduzione e castigo” ha in programma tre incontri di riflessione sul mito tra letteratura e teatro e prevede le letture di tre “signore” della scena italiana.

Si parte con Leda e il cigno, l’11  settembre 2020 (ore 17.30) al Teatro Grande degli Scavi di Pompei, con una lectio di Laura Pepe e la lettura scenica di Elena Bucci.

Segue il 18 settembre 2020, a Villa Arianna a Stabia (ore 17.30), con Arianna e Teseo, la Lectio di Corrado Bologna, accompagnata dalla lettura scenica di Valentina Carnelutti.

Poi si torna di nuovo al Teatro Grande di Pompei, il 25 settembre 2020 (ore 17.30) per l’appuntamento dedicato al mito di Diana e Atteone, lectio di Gennaro Carillo e lettura scenica di Federica Rosellini.

«Tre temi mitici che hanno avuto grande fortuna iconografica a Pompei e a Stabia e che – dichiara Massimo Osanna, ideatore e curatore del progetto insieme a Gennaro Carillo – saranno destinati a lunga durata nell’immaginario dell’Europa occidentale. Il titolo scelto, “Storie di seduzione e castigo”, identifica nell’eros e nella hybris (la tracotanza) il denominatore comune di questi meravigliosi racconti immorali, che tanto turbavano, attraendolo, Platone».

«Un denominatore – aggiunge – che si salda perfettamente ai percorsi di ricerca, ed espositivi, da tempo intrapresi dal Parco Archeologico di Pompei: dalla mostra Venustas – che è una mostra sulla grazia e la bellezza, nonché sulla seduzione – e al film appena prodotto sul tema dell’eros, con Isabella Rossellini, in uscita a novembre nelle sale cinematografiche».

La seconda parte della rassegna “Che cosa è stato il cinema italiano” in programma al Cinema Montil di Castellammare di Stabia, avrà inizio con “Viaggio in Italia” di Rossellini, al quale seguirà la proiezione di un campione rappresentativo non solo dei migliori restauri degli ultimi anni, ma soprattutto di una stagione in cui il cinema italiano riusciva a cogliere i tratti distintivi dell’ethos nazionale e al tempo stesso si affermava nel mondo come un modello di linguaggio nuovo.

Una stagione aurea, e per molti versi irripetibile. Le opere selezionate – “Una giornata particolare” di Ettore Scola, “I mostri” e “Il sorpasso” di Dino Risi, “La donna scimmia” di Marco Ferreri, “Todo modo” di Elio Petri – offrono uno spaccato che, per quanto parziale, aiuta a comprendere il valore assoluto di quei classici, immuni dall’usura del tempo.

Un’opportunità unica per apprezzare pagine così cruciali, e globalmente riconosciute, della nostra cultura, vedendo o rivedendo le pellicole – al cinema – restituite in forma smagliante.

«Il legame tra un classico restaurato e Pompei è in re – dichiara Gennaro Carillo – non solo perché in uno di questi titoli, “Viaggio in Italia di Rossellini”, Pompei e l’archeologia giocano un ruolo decisivo, ma perché questi classici hanno in comune con Pompei la caducità, l’estrema vulnerabilità, quella deteriorabilità che soltanto l’amorevolezza e la costanza di una cura scientificamente rigorosa possono contrastare».

«Non solo – prosegue – il classico, che è un’opera senza tempo (o comunque senza scadenza: se Sciascia paragonava alle uova i libri normali, Pontiggia definiva i classici i contemporanei del futuro), vive nella sua tradizione, che è fatta di riusi e di abusi, di volgarizzamenti e trivializzazioni, di deferenza e infedeltà».

Il progetto è organizzato dal Parco archeologico di Pompei con la collaborazione dell’associazione “A voce alta”, presieduta da Marinella Pomarici. La curatela è di Massimo Osanna, direttore del Parco Archeologico di Pompei e di Gennaro Carillo, professore ordinario di Storia del pensiero politico nell’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli e all’Università “Federico II” di Napoli.

Per la sezione cinema ci si vale della collaborazione di Stefano Francia di Celle, direttore del Torino Film Festival e curatore della sezione Classici della Mostra del Cinema di Venezia. La rassegna si è avvalsa, inoltre, della collaborazione del Cinema Montil e di Surf Film.

Redazione Made in Pompei

Redazione Made in Pompei

Made in Pompei è una rivista mensile di promozione territoriale e di informazione culturale fondata nel 2010.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *