Ripartire dalla bellezza: la parola d’ordine del concorso fotografico Premio Campi Flegrei 2020
POZZUOLI. “Ripartiamo dalla bellezza, ripartiamo dalla fotografia” è lo slogan scelto per la VI edizione del concorso fotografico “Premio Campi Flegrei” bandito dall’associazione Flegrea Photo.
Il contest è finalizzato alla diffusione della conoscenza dei Campi Flegrei e delle sue bellezze paesaggistiche, naturalistiche ed archeologiche e nel passato ha avuto l’onore di ospitare, tra gli altri, in qualità di presidenti di giuria, il maestro Mimmo Iodice, Fabio Donato, Antonio Biasiucci e Attilio Lauria.
Il tema dell’edizione 2020 è “Terramadre”: riaffiora la vita, interpretabile attraverso la rappresentazione fotografica dei tanti luoghi archeologici di cui il nostro Paese è ricco, luoghi e siti custodi delle nostre origini, terre di segni, memorie, rammenti, terre antiche, terre di storie, terre di bellezze e identità, terre di radici collettive.
Quest’anno il Premio sarà realizzato in collaborazione con il Parco Archeologico Campi Flegrei che, attraverso la speciale “MyFleg card” (costo 10 euro per soci Fiaf e dei Circoli Fiaf acquistabile on-line su www.coopculture.it), consente l’ingresso illimitato per un anno ai quattro siti del circuito flegreo: Museo Archeologico Campi Flegrei nel Castello di Baia, Parco Archeologico di Cuma, Terme Romane di Baia e Anfiteatro Flavio di Pozzuoli.
«Il connubio tra fotografia e archeologia – dichiara Fabio Pagano, direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei – è solido e stratificato nel tempo. L’archeologo insegue la memoria antica tra le tracce materiali del passato e tende a bloccarla facendola diventare documento contemporaneo».
«La fotografia – aggiunge – fin dai suoi albori, ha sedotto l’archeologia per la sua forza rappresentativa e interpretativa. Questo concorso fotografico è il nostro invito a “scavare” nella Terra Madre del nostro territorio e restituire al tempo stesso la radice di un passato glorioso e la complessità del presente».
«La rappresentazione fotografica del paesaggio archeologico richiede, da sempre – dichiara Luigi Spina, presidente della giuria del Premio – una particolare predisposizione alla conoscenza della memoria dei luoghi».
«Una sfida per il fotografo – prosegue – che voglia cimentarsi in una ricerca di luoghi caposaldi della memoria collettiva. In questo tempo dove tutto “scorre” sul filo di una foto è impegno arduo di ogni fotografo che voglia raccontare, con la propria fotocamera, una possibile visione di questi spazi fatti di “pietre e carne”».
Per partecipare al Premio Campi Flegrei c’è tempo fino al 31 ottobre 2020. Il regolamento completo si può consultare collegandosi al sito web www.flegreaphoto.it.