La Napoli mai vista: la Basilica della Pietrasanta riapre con un percorso inedito

NAPOLI. Si sta svegliando lentamente dal torpore post-Covid il centro storico di Napoli, dove a poco a poco i musei hanno deciso di riaprire le porte al loro pubblico dopo oltre due mesi di stop improvviso per l’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del coronavirus.

Tra i ritorni più attesi dal grande pubblico, la Basilica della Pietrasanta, oggi Lapis Museum, che riapre i suoi sotterranei.

I visitatori ritroveranno la mostra “Sacra Neapolis. Culti, miti, leggende” ulteriormente prorogata per consentire a chi non è riuscito a vederla di poterla ancora scoprire.

Centocinquanta reperti inediti, provenienti dai depositi del Museo Archeologico di Napoli, che contribuiscono al racconto della fondazione della città. Tra i pezzi di maggior interesse, la Stipe votiva di Sant’Aniello a Caponapoli, che si svela per la prima volta nella sua interezza, insieme ad un gruppo di sculture di epoca imperiale, tra cui una straordinaria Iside policroma e una Nike, le cui fattezze ricordano la ben più nota omologa sullo scalone del Louvre a Parigi.

Se fino a qualche mese fa il pubblico poteva ammirare soltanto la bellissima cava di tufo della Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, questo il nome completo della chiesa che vanta la cupola più alta del centro storico di Napoli, adesso i visitatori ne potranno percorrere un tratto inedito, che lo staff annunciava parlando di un tratto “oltre il cancello”.

Dopo un lungo iter burocratico, è finalmente giunto il momento di spalancare quel cancello, che nasconde nuovi mondi e nuove storie da raccontare, come annunciano i promo on-line.

C’è grande soddisfazione da parte dell’omonima associazione Pietrasanta, che già da qualche anno si è assunta l’onere e l’onore di restituire un bene, come la Basilica e i suoi sotterranei, innanzitutto alla città di Napoli cui appartiene, e ai tanti turisti che avranno voglia di scoprirla.

Dal 13 giugno 2020, per ogni weekend, i visitatori hanno così la possibilità di immergersi in una Napoli mai vista prima.

Cambiano le modalità di accesso al sito che, a causa delle nuove disposizioni di sicurezza per il Covid19, richiede adesso una prenotazione obbligatoria tramite e-mail o tramite telefono, ed un massimo di 12 persone per tour, al fine di garantire che le distanze di sicurezza tra i visitatori siano rispettate.

Ma cosa si potrà ammirare? Si tratta di una parte dell’acquedotto greco-romano dell’antica Neapolis, che affascina il visitatore sin dai nomi delle sale che si susseguono in questo decumano sotterraneo lungo quasi un chilometro: dalla Cisterna dei Pozzari all’Archivio di Tufo passando per la Piscina del Principe. Un viaggio fatto di epoche e personaggi storici, che si intersecano con la storia della città di Napoli, protagonista e proscenio di questo racconto senza tempo.

Redazione Made in Pompei

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Made in Pompei è una rivista mensile di promozione territoriale e di informazione culturale fondata nel 2010.

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