Pompei, l’emergenza sanitaria non ferma la carità
POMPEI. «Fede senza Carità sarebbe la suprema delle incongruenze». Lo scrisse il Beato Bartolo Longo nel 1925. Le parole del Fondatore, così come il suo carisma, sono il riferimento continuo delle Opere di carità del Santuario che, anche in questi giorni di emergenza sanitaria e, di conseguenza, economica e sociale, proseguono nell’attività di aiuto e sostegno offerto a intere famiglie bisognose di aiuto.
È per questo che, nella sede del Centro “Bartolo Longo”, gli educatori e i volontari dell’associazione “La Salle”, guidati dai Fratelli delle Scuole Cristiane, hanno distribuito aiuti alimentari ai ragazzi che, in tempi normali, frequentano stabilmente le attività dell’Opera educativa.
Nell’aiutare i più piccoli si sostengono anche le famiglie, che già affrontavano un quotidiano disagio e la cui situazione rischia, ora, di peggiorare a causa di un’epidemia arrivata come una prova misteriosa e improvvisa.
«Nei giorni scorsi – racconta Fratel Filippo Rizzo, il religioso lasalliano che dirige il Centro – ho ricevuto la lettera di uno dei nostri ragazzi. Sono loro la nostra famiglia e questi, per noi, sono davvero giorni dolorosi, difficili. Il Centro è chiuso, ma continuiamo a mantenere i contatti con telefonate, messaggi e ogni strumento utile a farci sentire presenti. Vogliamo che non si sentano soli».
«Quel ragazzo – racconta – mi ha scritto: “L’unica cosa bella di questo periodo è avere mamma e papà ventiquattr’ore a casa, anche se spesso si legge, dai loro occhi e dai discorsi che fanno, l’angoscia per quello che sentono, la paura di aver perso il lavoro, il terrore di non riuscire a mettere il piatto a tavola. Questo periodo lo ricorderemo per tutta la vita, ma ricorderemo in ugual modo che, nonostante le difficoltà, ci sono persone come voi che ci sono sempre vicino. E ci ricordano con un messaggio, un video, una foto, una risata, un pensiero o un abbraccio virtuale. Ci tengono compagnia e ci fanno sentire meno soli”».
Ma Fratel Filippo ha anche bisogno di dire grazie ai tanti benefattori che stanno dando il loro aiuto: «Sì – dice –, la carità ha bisogno di tante mani che si uniscono, di cooperatori del bene. Per questo devo ringraziare chi in questi giorni non rimane sordo alle necessità dei poveri, che la crisi ha reso ancora più poveri».
«Grazie al Banco Alimentare di Caserta, all’Associazione Nazionale Carabinieri, alle aziende “Olio Mira” di Terzigno, “Amata” di Sant’Antonio Abate, “So.f.a.” di Cardito, “D’Alterio Group di Villaricca” e “Edil Sud Santarpia” di Santa Maria la Carità; all’Adhoc Cash &Carry di Castellammare di Stabia, all’IperG di Angri e all’associazione “Trame africane”. Un ringraziamento speciale va, poi – conclude Fratel Filippo – al nostro arcivescovo, mons. Tommaso Caputo, che ci è sempre vicino, ci sostiene e ci incoraggia, in ogni modo possibile, a proseguire nelle attività di bene».
Anche nelle prossime settimane, il Santuario continuerà a portare avanti le attività di solidarietà, sia straordinarie che ordinarie. Non si è mai interrotta la carità dei Centri educativi, delle case famiglie del Centro “Giovanni Paolo II”, della mensa per i poveri “Papa Francesco” che, in questo periodo, pur non potendo assicurare un pasto caldo servito come sempre al tavolo, ogni giorno distribuisce pacchi alimentari ai bisognosi.