Emergenza coronavirus: «Turismo in ginocchio, per Pompei serve un decreto speciale»
POMPEI. Un decreto speciale per Pompei e, per estensione, per tutte le città italiane a vocazione turistica, con l’obiettivo di rimettere subito in moto “l’industria” della cultura e del turismo, facendo ripartire uno dei settori trainanti dell’economia del Bel Paese.
La richiesta è parte integrante di un pacchetto di 50 proposte per consentire alle imprese di uscire dalla crisi, che il comitato Difendiamo Pompei ha indirizzato al Governo e alla Regione Campania, in vista della cosiddetta “fase 2”. «Devono farci capire se Pompei rappresenta una meta strategica per il turismo in Italia – fa sapere il comitato in una nota – perché senza un decreto speciale per le città a vocazione turistica, a Pompei le città “morte” saranno due».
Il comitato Difendiamo Pompei, nato nei primissimi giorni bui del lockdown e sviluppatosi grazie alla comunicazione a distanza, attraverso le piattaforme social, riunisce a tutt’oggi circa 150 imprenditori impegnati a vario titolo nel turismo locale e nell’indotto che ne deriva.
O, meglio, che ne derivava, perché la crisi prima sanitaria e poi economica provocata dall’epidemia di Covid ha spazzato via in un colpo solo un’intera stagione turistica, mettendo a repentaglio la sopravvivenza stessa delle aziende e, a cascata, quella dei lavoratori occupati nel comparto. Un vero dramma sociale ed economico si profila all’orizzonte.
«Pompei è in ginocchio» scrivono i rappresentanti del comitato Difendiamo Pompei, che spiegano: «Siamo una città a vocazione turistica e le conseguenze del blocco dovuto al Covid sono molto più devastanti rispetto alle città la cui economia non si basa sul turismo. Questo è un fatto oggettivo, come oggettivi sono gli investimenti e gli impegni economici che gli imprenditori hanno assunto all’inizio della stagione turistica».
«Il presidente De Luca – si legge nel comunicato diffuso oggi – ci ha invitato a fare proposte per la “fase 2”, per affrontare la progressiva ripresa delle nostre attività. Come comitato abbiamo lavorato ad un documento diviso in tre sezioni, con azioni per affrontare lo stato di emergenza, la ripresa e il futuro turistico della città».
«Abbiamo redatto – spiegano ancora i componenti del comitato – una proposta costituita da 50 punti. Il nostro pacchetto di misure contiene agevolazioni fiscali e finanziarie, strategie per il turismo e gestione dei flussi, attività di promozione e digitalizzazione, raggiungimento di obiettivi di sostenibilità e nuove forme di ospitalità, riqualificazione degli spazi aperti e recupero degli edifici abbandonati».
Il presupposto su cui si basano le richieste del comitato sono le peculiarità di Pompei e, più in generale, delle città turistiche. «Pompei – spiegano – non è una città in cui basta riaccendere la luce, dopo un blackout, per rimettersi in attività perché i costi di gestione sono molto più onerosi rispetto ad una città che non vive di turismo».
«I nostri affitti sono molto più alti, abbiamo più personale e i posti di lavoro collegati al turismo rappresentano la parte più ampia della nostra economia (guide turistiche, camerieri, cuochi, agenzie di viaggio, trasportatori, artigiani, ecc.). Ci occorre una robusta e immediata iniezione di liquidità – concludono – perché non ci sarà una “fase 2” se non si dispongono di nuove risorse per affrontarla».
Da queste considerazioni è nato il pacchetto di proposte, largamente condiviso dai membri del comitato e dagli operatori del settore, da sottoporre al premier Giuseppe Conte e al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
«Questo documento, per la prima volta – conferma Difendiamo Pompei – è nato in modo condiviso raccogliendo le esigenze di tutti e discutendo punto per punto quelle che erano le azioni da intraprendere. Un duro lavoro, un efficace confronto che delinea in modo chiaro quali sono le condizioni per poter continuare ad operare».
Il comitato ha già dimostrato di essere compatto e pronto a lavorare al fianco delle istituzioni per favorire una ripresa dell’economia. «In questi mesi di stop non siamo stati fermi, con il progetto Difendiamo Pompei abbiamo subito creato una rete di imprenditori, condividendo paure ma anche strategie per la ripresa».
I primi risultati non si sono fatti attendere. «Subito ci siamo fatti promotori di istanze per contrastare i primi effetti dell’emergenza, ottenendo dall’amministrazione la sospensione di Cosap, Tari, del ticket parcheggio in tutta la città e di una nuova sospensione della tassa di soggiorno». Ora il comitato è atteso dalla prova più difficile: ottenere un decreto speciale per Pompei che faccia ripartire subito il turismo.