Fisco ed economia – Detrazioni fiscali: c’è l’obbligo di tracciare i pagamenti
POMPEI. Le spese detraibili in dichiarazione dei redditi dovranno necessariamente essere “tracciate” e quindi pagate con mezzi di pagamento diversi dal contante. «Lo ha stabilito la Legge di Bilancio 2020, secondo cui le spese detraibili potranno essere “scaricate” dalla dichiarazione dei redditi solo se pagate con carte di credito o di debito, assegni e bonifici» dice Alfredo Di Nola, dottore commercialista ed esperto in Finanza aziendale.
«E non è tutto – aggiunge – perché le detrazioni fiscali in dichiarazione sono state ridotte per i redditi più alti. A partire da 120mila euro lordi, infatti, la quota detraibile inizierà a scendere fino a scomparire del tutto per i redditi superiori a 240mila euro. Il contribuente potrà detrarre anche le spese d’istruzione, per le attività sportive dei figli, le spese sostenute per salute e per visite mediche specialistiche, per la pratica sportiva e per l’impiego di colf e badanti. Come detto, tutti i pagamenti dovranno essere “tracciati”. Poche le eccezioni: si potranno ancora pagare in contanti alcune spese mediche come farmaci, visite in strutture pubbliche o convenzionate, esami in ospedale».
Resto al Sud, gli incentivi per nuove imprese
«Sono tre – ricorda Alfredo Di Nola, titolare dello Studio Di Nola di Pompei – le novità che di recente hanno ampliato la platea dei potenziali beneficiari di Resto al Sud, l’incentivo che finanzia con un massimo di 200.000 euro l’avvio di nuove attività imprenditoriali».
A partire dallo scorso dicembre, infatti, le agevolazioni sono state estese agli Under46 (prima il limite era invece fissato ai 36 anni non compiuti), ai liberi professionisti e alle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017 (con il programma “Resto qui”). Secondo i dati aggiornati da Invitalia al 1° febbraio 2020 sono 4.499 le domande approvate per l’ottenimento di incentivi alla creazione di nuove imprese.
Microcredito, opportunità per avviare nuove imprese
«Tra le misure più diffuse per lo sviluppo o il lancio di una nuova impresa – ricorda infine il dottor Di Nola – c’è anche il Microcredito». Possono accedervi persone fisiche, associazioni e società (di persone, srls o cooperative) che vogliono avviare un’attività di lavoro autonomo o una microimpresa; persone fisiche in condizione di vulnerabilità economica e sociale. L’importo finanziato può andare dai 25.000 ai 35.000 euro in presenza di determinati requisiti.