Al Mann riapre la collezione sugli oggetti della vita quotidiana nelle città vesuviane

NAPOLI. Il Museo Archeologico di Napoli riapre la collezione degli oggetti della vita quotidiana nelle città vesuviane. Sono cinque le sale che ospitano reperti provenienti dai siti colpiti dall’eruzione del Vesuvio che si datano tra la fine del I secolo a.C. e il 79 d.C.

Tre le innovazioni nell’allestimento: l’arricchimento della collezione, l’aggiornamento dell’apparato didattico e divulgativo e il restyling delle vetrine che ospitano le opere.

Per la prima volta sarà possibile ammirare una patera in vetro cammeo (I secolo a.C. – I secolo d.C.), uno splendido piatto bianco e blu (nella foto di copertina), mai esposto in passato e ritrovato nella Casa del Poeta tragico di Pompei a denotare il prestigio del suo proprietario.

Focus anche sulla religione domestica con l’allestimento di un nuovo nucleo di terrecotte votive, circa dieci esemplari provenienti da Pompei, così come una selezione di oggetti in osso ed avorio.

Il percorso di visita si articolerà inoltre in cinque micro sezioni, ognuno rappresentato da una sala espositiva: strumenti chirurgici, strumenti da larario, lucerne, elementi di arredo, ceramica invetriata, ossi ed avori, vasellame bronzeo ed argenti provenienti dalla Casa del Menandro, vetri.

Il lavoro di restyling ha previsto anche una approfondimento dei contenuti e una traduzione in inglese. In armonia con la collezione Magna Grecia, i disegni dei pannelli saranno firmati da Silvia Pertile.

Alessandra Randazzo

Alessandra Randazzo

Classicista e comunicatrice. Si occupa di beni culturali per riviste di settore.

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