La grande Casa di Giulio Polibio ha una planimetria unica rispetto alle altre domus di Pompei
POMPEI. La grande casa di Giulio Polibio, con la sua severa facciata su Via dell’Abbondanza, fu costruita tra il III e il II secolo a.C., con una planimetria unica rispetto a quella della maggior parte delle case presenti a Pompei.
La casa è legata al nome di Giulio Polibio, un discendente di un liberto della Gens Iulia, la famiglia dell’imperatore Augusto, che appare nelle iscrizioni elettorali dipinte sulla facciata della casa, che lo raccomandano come duoviro della città.
Le bellissime pitture in I stile, il pavimento in ciottoli di fiume, l’impluvio in cocciopesto dell’atrio e la “collezione” di bronzi antichi rinvenuti nel triclinio, erano volutamente ostentate, quasi a far parte di un “programma politico” con cui Polibio mirava ad entrare nella vecchia classe dirigente pompeiana.
L’atrio è seguito da un ambiente chiuso con una porta dipinta che maschera una porta preesistente, relativa ad una fase precedente della casa. Vicino alla porta si trova un cumulo di calce che testimonia i lavori di restauro in corso al momento dell’eruzione nel 79 d.C.
Un peristilio, con alberi da frutto e arbusti, costituiva l’elemento di raccordo tra questa parte della casa e i principali ambienti di rappresentanza come il grande triclinio con affreschi del supplizio di Dirce.
Il desiderio del proprietario della casa di mostrare all’ospite la propria ricchezza e raffinatezza si può notare in alcuni oggetti rinvenuti, che dovevano suscitare stupore nel visitatore: una statua bronzea di Apollo, un cratere con raffigurazioni mitologiche e una grande brocca bronzea greca databile al V secolo a.C., oggetto d’antiquariato.
La facciata della casa fu scavata dall’archeologo Vittorio Spinazzola tra il 1912 e il 1913; l’intera abitazione fu indagata tra il 1964 e il 1970 con un approccio multidisciplinare.
Nel 2010 un costoso restauro non riuscì a riportarla all’antico splendore per via del crollo di un’architrave. È previsto, però, un nuovo intervento di restauro che comprenderà il fronte di scavo.