Quella rosa rossa che unì la vita di Padre Pio alla Madonna di Pompei

Presentata una raccolta di testimonianze inedite sull’operato del Santo di Pietrelcina, raccolte da Rita Occidente Lupo

POMPEI. È stato presentato presso l’aula consiliare del Comune di Pompei il volume  “Padre pio: il santo della misericordia”, un dossier dedicato a uno dei santi più amati di sempre, scritto da Rita Occidente Lupo. L’incontro si è svolto lo scorso 24 ottobre in presenza del sindaco Pietro Amitrano che, dopo i saluti istituzionali, ha esordito raccontando la piccola e meravigliosa storia che lega Padre Pio alla città di Pompei: «Il 20 settembre 1968, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’impressione delle stigmate visibili nella carne del Padre, un napoletano offrì a Padre Pio un fascio di rose rosse. Egli, visibilmente commosso, estrasse una rosa da quel fascio e, porgendogliela, gli chiese di portarla alla Madonna di Pompei.

«Il fortunato donatore – ha aggiunto il primo cittadino – ubbidì e pregò una suora del Santuario di porre quella rosa dinanzi al quadro della Madonna. La suora inserì quel fiore tra gli altri che erano dinanzi a Maria e qualche giorno dopo, nel toglierli, si accorse che mentre tutti gli altri erano appassiti, la rosa di Padre Pio era ancora fresca e profumata. Può sembrare una favola di altri tempi ma mi sembra il modo più bello e giusto di ricordare il santo di Pietrelcina e giustificare la nostra presenza qui oggi, ribadendo che Pompei non smetterà mai di onorare il ricordo del santo che portò una rosa alla nostra Madonna».

A coordinare gli interventi il prof. Antonio Adinolfi che, prima di dare la parola ai relatori, ha colto l’occasione per ringraziare l’autrice del prezioso contributo offerto a tutti i devoti: «Molti scrittori hanno omaggiato Padre Pio dedicandogli le loro opere, eppure la dottoressa Occidente è riuscita a distinguersi con estrema originalità, raccogliendo testimonianze inedite molto interessanti, che ci aiutano a far luce ancor di più sulla personalità del Santo di Pietrelcina».

Testimonianze toccanti, racconti di vita che invitano a riflettere sul significato della fede e sulle eminenti doti spirituali di un uomo la cui santità veniva riconosciuta ancor prima della beatificazione ufficiale da parte della chiesa. Coloro che lo hanno conosciuto in vita dichiarano, infatti, di aver avuto sin da subito la sensazione di stare a contatto con una persona soprannaturale, come nel caso di Elena Golia Paone, ex allieva–infermiera di Casa Sollievo della Sofferenza, che è intervenuta sull’argomento raccontando la propria esperienza.

«A sedici anni, nel pieno di una crisi esistenziale – racconta Elena – mia madre mi propose l’incontro con Padre Pio. La prima confessione si compì in modo burrascoso e si concluse senza l’assoluzione sacramentale. Tuttavia, prima che andassi via, un frate mi prese per mano e mi accompagnò dal santo Padre per baciargli la mano. In quel momento sentì il mio spirito sopraelevarsi per pochi attimi, pur mantenendo intatte tutte le mie facoltà sensoriali e fu una sensazione che, da quel giorno in poi, provai ogni qualvolta gli baciassi la mano. Scelsi Casa Sollievo della Sofferenza – continua Elena – come luogo in cui poter intraprendere gli studi infermieristici e ricominciai a frequentare Padre Pio come penitente. Anche dopo la sua morte, ho sempre sentito forte la sua presenza e credo che oggi della sua protezione ne abbia bisogno tutto il mondo».

A conclusione dell’incontro l’autrice ha omaggiato la città di Pompei, consegnando al primo cittadino tutta l’opera completa su Padre Pio, da lei realizzata, per un totale di circa duecento testimonianze. Ha poi salutato e ringraziato i presenti dicendo: «Oggi viviamo in un mondo in cui sembra che il rigore ecclesiastico sia un po’ tramontato e le stesse liturgie eucaristiche risultano essere abbastanza blande. Credo che l’esempio di Padre Pio possa aiutarci a tradurre la nostra fede in coerenza di vita, andando contro quel laicismo imperante che rischia di farci smarrire la strada del Vangelo». Un invito, dunque, a comprendere l’essenza di una fede autentica attraverso lo studio di una figura eccezionale, emblema dei valori del cristianesimo e punto di riferimento per i credenti.

Veronica Ronza

Veronica Ronza

Studentessa di 23 anni, una laurea in comunicazione e una specializzazione in corso in Corporate Communication. La sue più grandi passioni sono la lettura e la scrittura.

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