Nel Foro Boario di Pompei la riproduzione di un torchio di duemila anni fa
POMPEI. L’antica produzione di vino in Campania è stata per secoli un vanto dei contadini non solo pompeiani, proprio per l’altissima qualità della natura del suolo e del clima mite della regione. La maggior parte delle fattorie portate alla luce ai piedi del Vesuvio, come quella di Boscoreale o la stessa Villa dei Misteri, possedevano quasi tutte impianti specifici per le attività di vinificazione e lo stesso Plinio il Vecchio, nella Naturalis Historia, menzionava la Campania come terra che produceva numerosi e pregiati vini.
A Pompei, inoltre, è possibile vedere una cella vinaria, ubicata alle spalle del vigneto del Foro Boario e l’ambiente produttivo attiguo, che ospita la ricostruzione in legno di un antico torchio per la premitura dell’uva (nella foto di copertina e in basso, nella galleria fotografica).
Prima con l’attività di “garden archaeology” promossa da Wilhelmina Jashemski, poi con il lavoro di Anna Maria Ciarallo e oggi con il Laboratorio di Ricerche Applicate, l’ambito degli studi di botanica applicata su Pompei può sicuramente essere considerato un’eccellenza nel panorama delle conoscenze.
Ciò anche per quanto riguarda lo studio degli organici che rivelano la dieta degli antichi, come vivevano, le loro usanze alimentari e quindi rappresentano uno spaccato incredibile sulla società romana del I secolo d.C. In antico a Pompei si vendemmiava in tarda stagione, poiché si aspettava che cadessero le foglie dalla vite. All’epoca l’uva veniva pigiata con i piedi, al ritmo di musica o del canto dei pigiatori.
Il mosto veniva poi riposto nelle anfore prima di passare l’uva al torchio. La fermentazione avveniva in grandi giare interrate e potevano passare anche anni prima che questo potesse essere messo nelle anfore.
Inoltre, se si tiene conto dell’odore della pece che impermeabilizzava i grandi contenitori o dell’odore degli additivi (polvere di marmo, calce o cenere per citarne alcuni), dei profumi o degli aromi che si amava aggiungere alla bevanda (pepe, rosa, miele), appare ben evidente che il sapore del vino è lontanissimo da quello che possiamo immaginare, per non parlare del tasso alcolico che era elevatissimo e invecchiando assumeva un aspetto sciropposo.