Pietrarsa, al via l’esperimento sociale Ma dove vivono i cartoni?
Fiabe e burattini per dire addio ai cellulari e rivalutare il ruolo della famiglia: a Pietrarsa un Museo da Favola
SAN GIORGIO A CREMANO. Un itinerario teatralizzato e incantato per scoprire, insieme a guide speciali e cioè i personaggi delle favole, la storia e le bellezze della prima Ferrovia d’Italia, oltre che a ritrovare il valore della famiglia. Domenica 22 settembre 2019 dalle ore 10 alle 17 al Museo Nazionale di Pietrarsa, diretto da Oreste Orvitti, “Un museo da favola”, dall’innovativo esperimento sociale “Ma dove vivono i cartoni?”, startup socio-culturale amministrata da Aurora Manuele con direzione artistica di Francesco Chiaiese.
Una serie di tappe fantastico-pedagogiche nel corso della giornata, tra le locomotive di Pietrarsa, terranno impegnati grandi e piccini in attività esilaranti con lo scopo primario di staccare gli occhi dagli smartphone e ritrovare il senso di famiglia. Questi gli appuntamenti della giornata: “Palestra dei supereroi”, un percorso in cui i bambini incontreranno i loro supereroi del cuore, si alleneranno con loro fino ad arrivare ad acquisire fantastici superpoteri. “Fiabe itineranti”, un itinerario teatralizzato in cui i bambini sono parte attiva e in cui vivranno la vera storia di Cappuccetto Rosso, con inaspettate sorprese.
“Biancaneve alla ricerca dei 7 Nani”, una intramontabile caccia al tesoro in cui i piccoli aiutano la principessa a ritrovare i suoi amici nani. “Raccontami una storia”, un particolare laboratorio di manipolazione di burattini che coinvolge adulti e bambini, sarà stimolata la loro fantasia e creatività anche attraverso l’invenzione di nuove storie.
«Il nostro obiettivo principale – dichiara Aurora Manuele – è la rivalutazione del ruolo della famiglia, che oggi si va a perdere per svariati motivi, e la rieducazione allo stare insieme, al vivere intensamente tra genitori e figli tutte le tappe della crescita. Crediamo che attraverso le attività ludiche e con il leit-motiv delle favole, le persone trascorrendo diverse ore insieme possano tornare a riconquistare il proprio tempo, il valore dei sentimenti, lasciando un po’ da parte i cellulari che ci stanno totalmente ipnotizzando». Per partecipare è necessaria la prenotazione inviando un messaggio WhatsApp al numero 3272540679.
La fiaba ha origini antiche e popolari e, dalla notte dei tempi, ha la magica finalità di unire tutti attorno al focolare domestico nella narrazione di storie con personaggi fantastici che, quasi sempre, danno un insegnamento di crescita e formazione. Poi dai racconti popolari, ne hanno capito il valore scrittori antichi del calibro di Esopo e Fedro, fino ai Fratelli Grimm, Jean de La Fontaine, Collodi e così via.
Ai tempi dei social e della frenesia multimediale c’è sempre meno tempo e modo per unire la famiglia, crollano i valori e l’intimità familiare e tutti, bambini, giovani e adulti sembrano ipnotizzati dagli smartphone e dai supporti digitali. “Ma dove vivono i cartoni?” è un esperimento sociale che, attraverso attività teatrali e di animazione all’avanguardia, cerca di rievocare quel focolare domestico unendo grandi e piccini in attività formative, a contatto con i siti storici e culturali, con la natura e con la storia. Il fil rouge è sempre la favola, perché l’immaginazione e la fantasia consentono di sviluppare le capacità intellettive, interattive e di rafforzare i sentimenti. L’uso spropositato dei cellulari sta ostacolando il naturale sviluppo cerebrale degli esseri umani, oltre a causare isolamento e solitudine di ognuno.