Pompei, studi e analisi approfondite sugli affreschi e sulle iscrizioni della Regio V

Al lavoro un team dell’Università della Calabria, dell’Università di Torino e del Laboratorio di Ricerche Applicate

POMPEI. Le scienze applicate ai Beni Culturali ancora una volta intervengono per la tutela di Pompei. Grazie ad una collaborazione tra il Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’Università della Calabria, l’Università degli studi di Torino e il Laboratorio di Ricerche Applicate di Pompei, un team di esperti ha avviato uno studio e un’analisi sulle iscrizioni e gli affreschi ritrovati duranti gli scavi nella Regio V.

Come per ogni grande scavo estensivo, la preoccupazione maggiore è sicuramente quella di preservare tutto ciò che viene alla luce e che, a causa dell’esposizione agli agenti atmosferici, può essere perso in maniera irreparabile. Ad intervenire, quindi, non solo il grandissimo lavoro dei restauratori che a Pompei ogni giorno svolgono un lavoro eccezionale, ma anche la scienza, che permette così di arginare il deterioramento che può creare seri danni al reperto o al monumento.

Il Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’Università della Calabria in particolare, grazie al professor Domenico Miriello, cercherà di fornire un ulteriore contributo scientifico nell’analisi dell’iscrizione a carboncino ritrovata nella Casa con Giardino e che, secondo il direttore Massimo Osanna, supporterebbe ulteriormente la teoria dell’eruzione autunnale di Pompei. La scritta, datata al sedicesimo giorno prima delle calende di novembre, corrispondente al 17 ottobre, sarebbe la “prova” che il 24 ottobre del 79 d.C. il Vesuvio distrusse Pompei e i siti vesuviani limitrofi.

Il Dipartimento contribuirà, grazie ad una serie di tecniche consolidate, ad analizzare anche le pitture parietali ritrovate nelle domus della Regio V, così da valutarne eventuali rischi di deterioramento e ad approfondire alcuni aspetti che l’occhio umano non percepirebbe, il tutto coadiuvato da uno dei massimi esperti mondiali di conservazione, il professor Giacomo Chiari, già direttore scientifico del Getty Conservation Institute di Los Angeles.

La tecnica sviluppata per queste analisi simula gli strumenti più avanzati nello studio dei quadri e permetterà, attraverso delle modifiche specifiche per gli affreschi di Pompei, di operare su questi tramite uno scanning che valuterà i rischi e approfondirà lo studio sui colori e sulle tecniche. I primi risultati sembrano già ottimi e questo sicuramente porterà ad una migliore efficienza per la tutela del sito vesuviano.

Altro lavoro importante annunciato dal professor Miriello sarà la ricostruzione tramite laser scanner di alcuni ambienti delle domus della Regio V, geolocalizzate e con un database di informazioni che sarà di volta in volta aggiornato e arricchito in base a tutti gli studi che verranno effettuati da oggi e in futuro. L’obiettivo di questi studi sarà quello di fornire ulteriori informazioni ai conservatori così da creare un dialogo e una sinergica collaborazione tra umanisti e scienziati e poter, quindi, intervenire in tempo sulla conservazione e sulla tutela del nostro immenso patrimonio artistico e archeologico.

Alessandra Randazzo

Alessandra Randazzo

Classicista e comunicatrice. Si occupa di beni culturali per riviste di settore.

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