Bacoli, al via la rassegna Teatro alla Deriva
Il primo spettacolo è “Chiromantica Ode Telefonica agli Abbandonati Amori” di Roberto Solofria e Sergio Del Prete
BACOLI. Alle Terme – Stufe di Nerone domenica 7 luglio 2019, alle ore 21.30, prende il via l’8a edizione della rassegna Teatro alla Deriva (il teatro sulla zattera), ideata da Ernesto Colutta e Giovanni Meola, che ne firma la direzione artistica per il settimo anno. Il primo spettacolo ad andare in scena è “Chiromantica Ode Telefonica agli Abbandonati Amori”, prodotto da Mutamenti/Teatro Civico 14 e Murìcena Teatro, scritto ed interpretato da Roberto Solofria e Sergio Del Prete.
Personaggi che masticano pensieri e rigurgitano fantasmi di travestiti, prostitute, vite violentate ma con un solo obiettivo, l’amore. Attraverso i mondi di Patroni Griffi, Ruccello, Moscato e Silvestri, due corpi d’attore confinati in un unico non-luogo, un’isola claustrofobica sulla quale mescolano sessualità, implicazioni sociali, segreti e verità in attesa di una telefonata che non arriverà mai.
Lo spettacolo è tratto da opere la cui caratteristica è creare personaggi che esplorano un mondo al di là del sessuale ordinario, con le implicazioni sociali e politiche che comporta. Opere fattesi interpreti di tutto ciò che circonda il teatro napoletano intorno agli anni ‘80. Parliamo di personaggi ai quali si finisce per attribuire una consistenza credibile perché aderenti ad una certa realtà sociale. Lo scopo è mettere assieme i segni di quella profonda intimità che i drammaturghi in questione sono riusciti a portare nelle loro opere.
La rassegna Teatro alla Deriva, manifestazione teatrale unica in Italia e appuntamento fisso del territorio flegreo, offre un programma di forte impatto ed alternativo. La sua unicità risiede nel far andare in scena gli spettacoli su di una zattera galleggiante sull’acqua, costruita appositamente e posizionata all’interno del laghetto circolare delle Stufe di Nerone. Scenario suggestivo, distanza dal caos della città, particolarità dello spazio scenico, tutto concorre ad accogliere un pubblico sempre più numeroso, anno dopo anno, nonché quattro spettacoli che proveranno a far ridere, emozionare, pensare, smuovere menti e viscere, in una parola a cercar di creare la magia del teatro.
«Otto anni – dice Giovanni Meola, direttore artistico – non sono tanti in assoluto ma lo sono quando una rassegna come questa, che non ha aiuti esterni e si regge sulle proprie gambe sin dall’inizio, riesce a creare un interesse e una partecipazione costanti e crescenti. Teatro alla Deriva è un piccolo miracolo di resistenza e presenza su un territorio povero di offerte teatrali nei lunghi mesi estivi. Un piccolo miracolo di cui sono onorato di firmare ancora una volta la direzione artistica per un cartellone che, quest’anno, presenta quattro spettacoli eccezionalmente pertinenti allo spazio scenico (unico e particolarissimo) che li ospita».
«La nostra zattera galleggiante – prosegue il direttore artistico – non poteva essere palcoscenico migliore per un lavoro ambientato in un non-luogo, sorta di isola claustrofobica (“Chiromantica Ode Telefonica agli Abbandonati Amori”) così come per una drammaturgia del viaggio, clandestino, che si consuma proprio su un barcone (“Il Viaggio di Nabil”). La zattera diventa spazio scenico perfetto anche per “Tre. Le Sorelle Prozorov” (primo lavoro da me diretto che decido di ospitare in questi anni), un Cechov riscritto con tre sole attrici, perse ed isolate, in particolare da una vita davvero vissuta».
«E location ad hoc – conclude Meola – è anche per “L’Ammore nun è Ammore”, splendida cavalcata tra i sonetti di Shakespeare, ma in napoletano, versi che prendono il volo pur restando con i piedi ben piantati in terra, anzi al confine tra terra ed elemento liquido. Sono convinto di aver firmato un cartellone di enorme spessore e valore artistico (dal pluripremiato Lino Musella a Virus Teatrali, da Stefano Amatucci al Civico 14), con un carico di potenza evocativa accresciuto dalla location unica e dal calore del nostro pubblico in crescita anno dopo anno».