Boscoreale, continua la mostra su Longola

In esposizione oggetti legati all’attività produttiva del sito protostorico, ma anche ornamenti personali ed oggetti di culto

BOSCOREALE. Presso l’Antiquarium di Boscoreale (raggiungibile dalla stazione Villa Regina della Circumvesuviana) è possibile visitare fino al 18 gennaio 2020 la mostra “Il villaggio protostorico di Longola” allestita al piano superiore del museo. Il sito di Longola, di cui recentemente ne è stato inaugurato il Parco Archeologico Naturalistico, fu scoperto casualmente nel 2000, durante i lavori per la realizzazione dell’impianto di depurazione Poggiomarino-Striano. Lo scavo, condotto dall’ex Soprintendenza di Pompei (oggi Parco Archeologico), ha messo in luce un insediamento frequentato dalla media età del Bronzo fino al VI secolo a.C. e unico sito perifluviale per tutta l’Italia meridionale.

Le abitazioni erano costituite da capanne – oggi ricostruite in scala reale – su isolotti che originariamente le ospitavano ed in particolare è stato riprodotto un isolotto adibito per spazi abitativi, delimitato e circondato da palizzate di protezione dall’acqua. Qui erano presenti cinque capanne, due riprodotte e visitabili, mentre le altre sono state delimitate planimetricamente con filari di pietre calcaree così da restituire l’idea dell’estensione e dello spazio.

Il tetto era a doppio spiovente e l’ingresso era su un lato, mentre lo spazio interno era diviso in due navate o più vani e al centro dell’ambiente principale c’era un focolare. Accanto all’isolotto con destinazione abitativa, altri tre isolotti riproducono l’area a destinazione artigianale, in quanto le attività si svolgevano in buona parte all’aperto, soprattutto quelle legate alla lavorazione dell’ambra, della pasta vitrea, del bronzo e dell’osso.

L’abitato, al centro della valle del Sarno, godeva di una posizione strategica, ben collegata con la costa e i territori limitrofi. Inoltre, la vocazione di Longola quale centro produttivo e di scambi è facilmente intuibile dal suo stretto rapporto con le vie d’acqua, fluviali e costiere, percorse con imbarcazioni monossili, di cui è possibile vederne qualche esemplare in mostra.

Numerosi reperti lignei recuperati durante lo scavo del sito sono stati oggetto di delicatissimi lavori di restauro, necessari sia per lo studio che per l’attuale musealizzazione all’interno dell’Antiquarium di Boscoreale. La mostra espone oggetti legati all’attività produttiva e non solo del sito di Longola. Vi sono reperti inerenti la lavorazione del legno, dell’osso e del metallo, ornamenti personali, pesi da telaio ed oggetti di culto.

E inoltre, per la prima volta esposte, ci sono due piroghe monossili rinvenute nell’area della darsena del villaggio, alcune mangiatoie per animali e ruote di carri, tutte testimonianze della vita del sito perifluviale e dei suoi abitanti. L’acqua ha permesso la straordinaria conservazione del materiale deperibile delle abitazioni, consentendo così di poter effettuare indagini dendrocronologiche, archeobotaniche e archeozoologiche sui reperti e  rendendo Longola un sito assolutamente straordinario e unico.

Alessandra Randazzo

Alessandra Randazzo

Classicista e comunicatrice. Si occupa di beni culturali per riviste di settore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *