I 90 anni di Vincenzo Capasso: è il secondo pizzaiolo più anziano vivente di Napoli
Il 31 maggio 2019 la famiglia Capasso festeggerà il compleanno del patron Vincenzo, che comparirà dietro al banco
NAPOLI. Il 31 maggio 2019, “don” Vincenzo Capasso, capostipite dell’omonima storica pizzeria partenopea, compirà 90 anni. Il felice evento, di per sé traguardo personale del quale felicitarsi, coincide con un primato nell’ambito della pizzeria napoletana e quindi mondiale. Capasso diventa di fatto il secondo pizzaiolo più anziano vivente. Fino a poche settimane or sono questo primato spettava a Umberto Del Buono, allora 92enne. Dopo la sua scomparsa, Vincenzo Capasso diviene il secondo più anziano in assoluto.
Nato pressoché dietro il banco dell’attuale Pizzeria Capasso di Porta San Gennaro e zio di Ugo Cafasso della Pizzeria Cafasso di Fuorigrotta (solo per un errore di trascrizione anagrafica non con hanno lo stesso cognome), Vincenzo Capasso discende da una delle due più antiche famiglie di pizzaioli napoletani ancora operanti. “Don” Vincenzo è forse anche tra i pizzaioli con attualmente la più lunga gavetta, se si pensa che una volta si iniziava ad aiutare a casa verso i 9-10 anni.
Ottant’anni di attività, dunque, svolta attraverso eventi storici anche drammatici, o straordinari, che hanno percorso la nostra storia dal secolo scorso ad oggi. Una sintesi del mondo pizza che va dalla Seconda Guerra Mondiale, attraverso l’uomo sulla Luna, sino ai giorni nostri. Ma anche un uomo che appartiene ad una generazione di pizzaioli che nel corso dei secoli e, se vogliamo, della storia della pizza, si è tramandata gesti, saperi e conoscenze.
Ben sette generazioni ad oggi che, prendendo le mosse da Raffaele Lieto, nella seconda metà del Settecento, si intersecano con i Capasso per via femminile. Il 31 maggio la famiglia Capasso a Porta San Gennaro festeggerà il compleanno del patron Vincenzo, che siamo certi comparirà dietro al banco, offrendo la mattina pizze a portafoglio a tutti coloro che passeranno in pizzeria per gli auguri. L’invito è esteso a tutti i pizzaioli che vorranno passare.