Esbat, a Napoli la Festa della Luna Piena per il gran finale di Wine&Thecity

La performance è un’azione d’arte e teatro che coinvolge due compagnie teatrali e 30 tra performer e danzatrici

NAPOLI. Sabato 18 maggio, dalle 19.30, la spiaggia dello storico Bagno Sirena in via Posillipo accoglie il Gran Finale di Wine&Thecity: un rito, una performance, una festa dedicata alla luna piena. Esbat è la performance site specific scritta e diretta da Ciro Sabatino per l’occasione: un’azione d’arte e teatro che coinvolge due compagnie teatrali napoletane – Skaramacay Art Factory e Teatri di Seta – e trenta tra performer e danzatrici con le coreografie di Erminia Sticchi e il coordinamento attoriale di Pina di Gennaro.

Un rito, una danza, una festa di corpi che si muoveranno ad un passo dal mare, danzando con e per la luna, come facevano le streghe tanto tempo fa. Dunque dall’incontro di Skaramacay Art Factory e Teatri di Seta nasce per Wine&Thecity il progetto Esbat scritto e diretto da Ciro Sabatino: un rito/spettacolo che celebra il plenilunio di maggio, una danza che mescola temi sociali e orgoglio. Un viaggio verso il mare, fatto di bellezza e poesia, di musica e danza, per non arrendersi mai.

Nei rituali antichi di magia Wicca ci sono i Sabbat, feste sacre che hanno date fisse, ma ci sono anche gli Esbat, legati al ciclo della luna piena, la Dea Madre che, nel culto Wicca, non è mai nata e non muore mai, ma cambia sempre faccia nel suo triplice aspetta di vergine, madre e anziana. Gli Esbat sono riti antichi, per celebrarli basta  una candela, acqua e fuoco, simboli che si rincorrono nella vita e nelle celebrazioni. In un cerchio tracciato sul terreno, ci si dedica alla Dea e ci si immerge nella sua luce notturna, in modo da essere imbevuti della sua energia. Rito al femminile come femmina è la Luna, un rituale magico tra corpo, acqua e fuoco.

«Esbat – spiega Ciro Sabatino – è il rito della rinascita. Il canto ad ogni nuovo inizio. La danza per ricominciare. La preghiera blasfema che non ha speranze straccione, ma testa alta, e nessun Dio cui inginocchiarsi. Esbat è orgoglio e determinazione, orizzonti aperti e mare. La Notte illuminata dalla Luna. L’Ultimo atto, prima della rivincita. Parole, racconti, ricordi, ad un passo dall’Alba. Roba da streghe, insomma. Roba da donne. Tanto per intenderci. Lo abbiamo ritrovato nelle vecchie soffitte della nostra infanzia, negli antichi libri della nostra fantasia. E lo abbiamo riportato in vecchio teatro che non c’è, perché potessero essere dei guitti, a restituirgli la forza originaria. Oggi Esbat è una danza. Un incantesimo di corpi e movimento, una poesia di passi sulla spiaggia. Lo metteranno in scena trenta danzatrici. Performer che per un po’ di mesi hanno lavorato ad un progetto che puntava proprio al recupero degli antichi riti della Luna Piena. I Sabba sulla Rinascita, le danze dei 28 giorni. A caccia di una fine, e di un nuovo inizio».

A fare da quinta e da scena la mole tufacea di Palazzo Donn’Anna e il mare con il Vesuvio e l’isola di Capri all’orizzonte. In consolle Dj Cerchietto con “The Bright Side of… La Luna” una lunga play list di brani dedicati alla luna scritti o interpretati nei secoli da celebri artisti da Beethoven a Mina, dai Police a Frank Sinatra, da Gianni Togni alla mitica “E la luna bussò” di Loredana Bertè, con incursioni inevitabili nella Canzone Napoletana, da “Luna Rossa”, in una versione appassionata di Massimo Ranieri, fino alla dolcissima “Luna Caprese” in omaggio ad uno dei protagonisti di questa edizione 2019 di W&TC, Peppino di Capri.

Il dj set seguirà l’andamento lento della luna verso nuove sonorità e beat lounge/electronics per far ballare tutti a piedi nudi sulla spiaggia. Nei calici i vini di tre aziende che sono espressione di tre territori diversi raccontati dai sommelier dell’Ais Napoli: dalle Marche Ciù Ciù, dalla Sicilia Feudo Luparello e dalla Campania Cantine Federiciane in abbinamento alla cucina di mare dello chef Ugo Stella di Bagno Sirena che sarà affiancato da alcuni grandi protagonisti della scena gastronomica locale: Gino Sorbillo con le sue pizze fritte e 12 Morsi con i mini bun gourmet. Ed ancora in degustazione le selezioni di salumi di Maialumeria di Mugnano del Cardinale, le mozzarelle di bufala di Mandara e i pani del panificio Antonio Rescigno. Il finale è sempre dolce con le sfogliatelle di Cuori di Sfogliatella e il caffè Kimbo. E con la partecipazione del Club Amici del Toscano per un tasting di sigari di tradizione italiana.

Redazione Made in Pompei

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Made in Pompei è una rivista mensile di promozione territoriale e di informazione culturale fondata nel 2010.

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