Nel 1939 l’ampliamento del Santuario di Pompei che portò la capienza a 6mila persone

POMPEI. L’immagine in foto è di grande rilevanza storica: siamo sicuramente alla fine dell’anno 1939 e sul lato sinistro della basilica si può osservare quello che resta del ponteggio servito per l’ultimazione dei lavori di ampliamento del Santuario.

Iniziati nel 1934, portarono la Basilica allo stato attuale, con tre navate e sempre a croce latina, ed una superficie di 2.000 mq in grado di ospitare 6mila persone. I lavori furono affidati all’impresa Castelli, mentre il progetto di ampliamento fu realizzato dall’architetto e sacerdote monsignor Spirito Maria Chiappetta che ne diresse anche i lavori, iniziati nel maggio del 1934 (posa della prima pietra) e terminati nel 1939.

Da notare le cupole in grande spolvero, luccicanti come non mai. L’esterno fu rivestito in armonia con la facciata monumentale. Per quanto riguarda la parte architettonica, invece, dall’esterno si nota la cupola maggiore, arricchita da otto coppie di colonne di granito con capitelli corinzi, da altrettanti finestroni a vetri colorati con frontoni e da eleganti festoni a bassorilievo.

Il rame riveste la parte superiore della cupola, che è circondata da quattro cupolette minori, realizzate con gli stessi elementi strutturali. Molto pregevole è anche la fattura delle absidi degli altari laterali: in foto è visibile quella della Cappella di San Giuseppe, sul lato orientale del Santuario, sul cui timpano reca lo stemma papale di Pio XI.

L’altra abside, sul lato opposto, è quella della Cappella di San Michele, è identica ma sul timpano riporta lo stemma scolpito del Commendatore Bartolo Longo. Il Santuario, dalla sua costruzione ad oggi, è sopravvissuto a prove impegnative, come l’eruzione del Vesuvio del 1944 e l’arrivo delle truppe naziste, che arrivarono a minacciarne la distruzione. Completano la foto le auto d’epoca e la carrozzelle presenti sulla via Provinciale, che in seguito lascerà il posto ai lavori per la nuova piazza.

Luigi Ametrano

Luigi Ametrano

Imprenditore alberghiero con la passione per la scrittura e la storia recente di Pompei

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