Il Leo Club Pompei e l’Admo Campania insieme per tutti gli “Alex” in attesa di donatori di midollo osseo
Appuntamento in piazza Longo per donare: occorre avere tra i 18 e i 35 anni, pesare almeno 50 kg ed essere in buona salute
POMPEI. C’è voluta la storia del piccolo Alessandro Maria Montresor, il bambino di un anno e mezzo colpito da una rarissima malattia genetica, a scuotere le coscienze, spingendo fiumi di persone a riversarsi nelle piazze per iscriversi al Registro dei donatori di midollo osseo. Quell’ometto biondo dai grandi occhi azzurri non poteva che conquistare la compassione e la solidarietà di chi si è imbattuto nella sua immagine, ma il mondo è pieno di piccoli e grandi “Alessandro Maria” in attesa di un donatore. Lo sa bene Rino Tortora, medico e presidente del Leo Club Pompei, che ha voluto organizzare anche nella città mariana una giornata di tipizzazioni insieme ad Admo (Associazioni Donatori Midollo Osseo).
«Ho visto che sui social c’è stata una buona risposta anche nella nostra città – ha spiegato – ma molte persone non hanno potuto partecipare alle giornate organizzate negli altri Comuni, quindi ho voluto fortemente portare quest’occasione anche qui». L’appuntamento è stato fissato per il prossimo 23 dicembre. Le tipizzazioni, che consistono in semplici raccolte di campioni salivali, si terranno in piazza Bartolo Longo dalle 9,30 alle 13,30.
L’obiettivo della giornata non è più solo salvare il piccolo Alessandro, come spiega ancora Tortora: «Inizialmente ho preso contatti con L’Admo per contribuire alla ricerca di un donatore per Alex. Poi le sue condizioni si sono aggravate e i medici hanno deciso di optare per una nuova tecnica di trapianto, rendendo donatore il padre, nonostante non ci fosse completa compatibilità. Gli stessi genitori hanno però chiesto di continuare la ricerca, sia perché in futuro Alessandro potrebbe avere di nuovo bisogno di un donatore, sia perché tanti altri ne hanno urgenza. Ecco perché abbiamo voluto confermare la giornata».
Del resto, normalmente, quando ci si iscrive al Registro dei Donatori non lo si fa per un individuo in particolare. Si sceglie di mettersi a disposizione dell’altro, di chiunque si tratti, partendo dal presupposto che tutte le vite hanno lo stesso valore. Salvarne una può essere estremamente semplice per chi dona. Per chi cerca, invece, è spesso estremamente complicato. «C’è bisogno di sensibilizzare e informare le persone sul tema – ha voluto sottolineare ancora il presidente del Leo Club – perché il trapianto di midollo osseo permette di curare malattie altrimenti incurabili, come leucemie e linfomi. Per il trapianto serve la compatibilità tra ricevente e donatore, cosa estremamente rara, che si riscontra una volta su quattro tra i fratelli e addirittura una su centomila tra gli individui non consanguinei».
Per questo, quindi, il Registro dei Donatori va continuamente rimpolpato. Per iscriversi occorre avere un’età compresa tra i 18 e i 35 anni, pesare almeno 50 kg ed essere in buona salute. Il trapianto, oggi, prevede due diverse modalità: la più classica, con prelievo dalle ossa del bacino, e la più moderna, che consiste in un semplice prelievo di sangue venoso. La donazione si sta quindi semplificando, ma troppo spesso ancora a mancare sono proprio i donatori. Ed è per questo che anche il Leo Club è voluto scendere in campo grazie alla collaborazione con Admo e in particolare col referente campano Franco Michele. Così ha voluto concludere Rino Tortora: «Come associazione da sempre impegnata sul fronte della solidarietà, volevamo contribuire alla causa, ed esortare la popolazione a scoprire quanto è semplice salvare una vita». Appuntamento al 23 dicembre per provarci in maniera concreta.