Pompei, celebrato da Bosco de’ Medici Winery il matrimonio tra vino e tartufo campano

Antonio Russo, sommelier della winery vesuviana: «La cosa importante è abbinare vini e cibi dello stesso territorio»

POMPEI. È stato un matrimonio sotto il segno di Giove, quello di venerdì (16 novembre 2018) al Bosco de’ Medici, tra il “nettare del Vesuvio” e il tartufo campano. Se è vero che fu un fulmine di Zeus ad aver dato vita al tartufo, fecondando il grembo della terra (Gea) è parimenti racconto dalla mitologia greco-romana (e pompeiana) il mito dell’allegria spensierata del suo rampollo Bacco, nato semidio ma trasformato in Dio dal Padre degli Dei proprio per il merito di aver inventato il vino.

Il profumo del tartufo campano, quindi, si è esaltato nella degustazione autunnale 2018 a Bosco de’ Medici Winery. Ad un centinaio di fortunati ospiti ed amici invitati al “matrimonio dei sapori autunnali” è stato riservato il privilegio di gustare ed apprezzare il valore del bouquet di due grandi vini rossi del Vesuvio (aglianico pompeiano Igt 2017 e Lavarubra – Vesuvio Doc Lacryma Christi Rosso 2017). Le portate preparate dall’impareggiabile resident chef Gioacchino Nocera hanno previsto per primo un tortello di stracotto di marchigiana su fonduta di provolone e tartufi, e per secondo bianco di vitello al tartufo con accompagnamento di polenta e verdure di stagione.

La piacevole sorpresa per il palato degli ospiti (riguardo all’abbinamento vino – cibo) era arrivata già all’inizio della degustazione (dopo il rito del benvenuto in cantina offerto dalla famiglia Palomba) nella degustazione della freschezza pulita e profumata del Lavaflava – Vesuvio Doc Lacryma Christi Bianco 2017 creato con uvaggio di Caprettone e Falanghina. Parliamo di un vino bianco dotato di un’equilibrata acidità, che preserva gli aromi sotterranei del tartufo, valorizzandoli con i profumi floreali vesuviani.

Al di là dell’abbinamento indovinato nella degustazione dei vini vesuviani a etichetta nobile Bosco de’ Medici con le portate al tartufo campano, ha fatto centro (nel corso dei commenti) la considerazione dell’archeo-sommelier della winery vesuviana Antonio Russo. «La cosa importante è abbinare vini e cibi dello stesso territorio». È assolutamente vero, perché la natura, nella sua incredibile biodiversità, offre meravigliosi abbinamenti di gusto cibo-vino per ogni territorio, anche se non tutti ne colgono il valore.

Inoltre vale la considerazione che a combinare lo “sposalizio d’autunno”, venerdì 16 novembre, ci ha pensato Zeus, che al territorio vesuviano riserva il sole più splendente per accontentare i capricci di Bacco. Sarebbe, a questo punto, ingenerosa dimenticanza concludere senza celebrare il trionfo della conclusione con dolce (Foresta Nera) dell’evento ma soprattutto è doveroso (per gli ospiti) assegnare un “bravo” di cuore alle professionali “brigate del gusto” di sala e di cucina del Bosco de’ Medici Winery.

Mario Cardone

Mario Cardone

Ex socialista, ex bancario, ex sindacalista. Giornalista e blogger, ha una moglie, una figlia filosofa e 5 gatti. Su Facebook cura il blog "Food & Territorio di Mario Cardone".

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *