Al Teatro Grande è la volta di “Non solo Medea”
Dal 12 al 14 luglio lo spettacolo in anteprima assoluta
POMPEI. La rassegna artistica Pompeii Theatrum Mundi, realizzata dal Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale e dal Parco Archeologico di Pompei in programma nel Teatro Grande della città antica giunge al suo terzo appuntamento. Da giovedì 12 a sabato 14 luglio 2018, infatti, è in programma lo spettacolo, in prima assoluta, “Non solo Medea”, con testi antichi Euripide e Sofocle, testo contemporaneo da L’Homme nouveau di Florian Hellwig, liberamente ispirato a Fort Europa di Tom Lanoye. L’ideazione e la coreografia dello spettacolo è dei coreografi Emio Greco e Pieter C. Scholten.
«Attraverso il corpo, tanto quanto le parole e la musica – spiegano Greco e Scholten – “Non solo Medea” indaga la fatalità e la libertà umana di fronte alla violenza della nostra società. Uno spettacolo atemporale e universale in quanto le battaglie di ieri ricordano quelle di oggi e la rovina di Pompei rimanda alla fragilità del continente europeo. La voce di un’attrice restituisce tutta la modernità delle tragedie greche attraverso monologhi estratti da opere immortali quali Antigone (Sofocle), Edipo Re (Sofocle), Medea (Euripide), Ifigenia in Aulide (Euripide) e Antigone (Jean Anouilh)».
E ancora: «In sette parti – l’esposizione, il rifiuto, la presa di coscienza, il rimpianto, l’accettazione, la rivolta, l’esodo – “Non solo Medea” interroga con forza la nozione di determinismo in una società in crisi e si fa portatrice, in uno slancio catartico, d’un desiderio di cambiamento. Il corpo di 17 danzatori risponde alle parole dei drammi antichi sul suono delle percussioni dal vivo. L’intenso dialogo tra i danzatori, l’attrice e il percussionista amplifica la tensione drammatica suscitata dall’amore e dalla lotta che caratterizzano questa creazione. Il passato e il presente si sfiorano e si urtano su uno sfondo musicale energico e potente, che attinge tanto al repertorio dei Pink Floyd, quanto ad alcuni estratti delle Sinfonie di Beethoven e Mahler».