Scoperto il “tesoro” del fuggiasco nella Regio V di Pompei: trovate 20 monete d’argento e 2 di bronzo

Una tale quantità di monete poteva all’epoca garantire il mantenimento di una famiglia di tre persone per 14 giorni. 

POMPEI. Fuggiva dalla furia eruttiva del Vesuvio, con la speranza di salvarsi e per questo portava con se un piccolo tesoretto di monete che gli avrebbero consentito di continuare a vivere. Nel prosieguo degli scavi in corso presso il cantiere della Regio V, dove di recente è stato rinvenuto lo scheletro di un fuggiasco colpito da un blocco di pietra che gli ha tranciato la parte alta del torace e la testa, sono emerse 20 monete d’argento e 2 in bronzo che erano contenute in una piccola borsetta che l’individuo stringeva al petto.

 

Tra le costole del torace erano difatti dapprima emerse 3 monete, via via, rimuovendo i resti della vittima che saranno portati al Laboratorio di ricerche applicate del Parco archeologico di Pompei, per il prosieguo delle indagini, è venuto fuori il prezioso bottino. Le monete sono allo studio dei numismatici che ne stanno definendo il taglio e il valore, mentre i resti decomposti della piccola borsa contenitore, saranno analizzati in laboratorio per definire il materiale. Ad un primo esame sembrerebbe trattarsi di 20 denari d’argento e due assi in bronzo per un valore nominale di ottanta sesterzi e mezzo.

Una tale quantità di monete poteva all’epoca garantire il mantenimento di una famiglia di tre persone per circa quindici giorni, come spiega il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Massimo Osanna: «Venti monete d’argento equivalenti a 80 sesterzi e 500 euro di oggi, una cifra con la quale a Roma una famiglia media poteva vivere bene per due settimane. Il fatto che avesse con sé una simile somma ci fa ritenere che non fosse un riccone, ma nemmeno un poveraccio. Forse un commerciante, che a causa della sua gamba malata non si era convinto a lasciare la città nelle ore precedenti, quando lo avevano fatto pressoché tutti».

Le monete hanno cronologia molto varia. È stato possibile esaminare 15 monete, per la maggior parte repubblicane, a partire dalla metà del II secolo a.C. Una delle monete repubblicane più tarde è un denario legionario di Marco Antonio, comune a Pompei, con l’indicazione della XXI Legio. Tra le poche monete imperiali individuate, un probabile denario di Ottaviano Augusto e due denari di Vespasiano. Le indagini continueranno ora in laboratorio, dove lo scheletro e anche i resti della sacchetta sono stati portati per le analisi che dovranno chiarire tante cose su questa vicenda di 1900 anni fa.

Redazione Made in Pompei

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Made in Pompei è una rivista mensile di promozione territoriale e di informazione culturale fondata nel 2010.

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