Equitazione: «Uno sport che prepara i bambini all’adolescenza»
Intervista a Jacques Cavè, istruttore d’equitazione di rinomanza internazionale
POMPEI. «L’equitazione è una disciplina sportiva in grado di preparare i bambini all’adolescenza e, più in generale, alla vita: imparando a guidare un animale come il cavallo, che ha bisogno di sicurezza, i ragazzini acquisiscono autonomia e fiducia in se stessi». Parola di Jacques Cavè, istruttore d’equitazione di rinomanza internazionale, tecnico federale Fise e autore di nuovi metodi d’insegnamento, che a fine gennaio ha tenuto uno stage presso il centro ippico Horse Club di Pompei, in cui già da molto tempo si applicano le sue nozioni innovative ai piccoli che intraprendono la pratica di questo sport affascinante, a contatto con la natura e con gli animali.
Jacques ha 60 anni ed è originario di Istres, centro della Costa Azzurra poco distante da Marsiglia, ma conosce bene il Bel Paese e la Campania: «Ho vissuto in Italia per 11 anni. E Marsiglia – dice – somiglia molto a Napoli!». Da 43 anni è istruttore professionista di equitazione, eppure gli inizi non sono stati facili. «A 14 anni ero terrorizzato di cavalcare, ma ho cercato di superare questa paura: è passato molto tempo prima di rilassarmi alla guida di un cavallo».
Alla fine, però, è sbocciata una passione viscerale per i cavalli, tanto che per Jacques questi splendidi animali, da millenni amici dell’uomo, sono diventati una vera ragione di vita. E proprio la conoscenza approfondita del comportamento equino è alla base degli innovativi metodi di insegnamento che ha messo a punto. «Il cavallo – spiega – è un animale estremamente pauroso. Questo perché è sempre stato una preda per altri animali dal tipico istinto predatorio. Ovviamente il cavallo non sa di non essere più circondato dai leoni, ma nel suo dna è insita la paura di essere predato. Per questo è importante rassicurare l’animale per poterlo guidare».
A questo punto, però, ci sono due approcci possibili per chi vuole imparare a cavalcare. «Il primo – spiega Jacques – è quello che potremmo definire “classico” o “sportivo”: l’istruttore è il punto di riferimento e dà fiducia al cavallo e al cavaliere, che in questo caso ha un ruolo molto passivo e segue le direttive del trainer». Jacques, invece, nel suo metodo di insegnamento, che ha trovato diffusione su larga scala nel mondo dell’equitazione, ha capovolto la prospettiva, focalizzando l’attenzione sul cavaliere.
«In questo caso – dice l’istruttore – si lavora sulla personalità di chi guida l’animale, che impara a dare fiducia al cavallo, a se stesso e agli altri. In altre parole acquisisce le capacità di autonomia e di leadership, oltre alla sicurezza nei suoi mezzi. Anche il cavallo apprezza una guida equilibrata. È un approccio molto moderno, che richiede esercizi specifici, adatto a bambini dai 6 ai 12 anni, ed è un percorso che va preso in accordo con i genitori. L’obiettivo finale è sviluppare le competenze fisiche, mentali, psicologiche e relazionali dei ragazzini».
I benefici sono tanti: lo dice Jacques, che si trova di fronte circa 1.500 bambini ogni anno. «Spesso oggi i ragazzini sono distratti, ad esempio dalla tecnologia, ed hanno forti difficoltà cognitive, di apprendimento e di relazione con i coetanei. Il 60%, secondo le statistiche, smette di fare sport a 15 anni. Si tratta di bambini impreparati ad affrontare l’adolescenza, che affrontano la vita come prede».
«Lavorare sulle capacità personali – prosegue – come fa invece il nuovo metodo di apprendimento dell’equitazione, consente di avere ragazzi più sicuri di sé: secondo alcuni studi, infatti, i bambini che svolgono questo tipo di percorso hanno la capacità di allontanare da sé eventuali atteggiamenti di bullismo, il che è un dato da non sottovalutare». Insomma Jacques Cavè ha evidenziato nuovi benefici dell’equitazione che si affiancano a quelli già noti: e il centro ippico Horse Club di Pompei già da tempo ha fatto propri i suoi concetti di insegnamento.