Danilo Ravnic: il talento che ha conquistato il mondo della danza

Il ballerino: «Serve più meritocrazia: tantissimi ballerini di livello sono costretti a lasciare l’Italia»

POMPEI. È considerato uno tra i principali influencer italiani nel mondo della danza. Potrebbe lavorare ovunque ma ha scelto Pompei perché qui si sente a casa. Si chiama Danilo Ravnic e l’abbiamo intervistato per scoprire qualcosa in più su di lui e su Danze Italia, l’organizzazione nazionale di cui è presidente.

A che età e in che modo ti sei avvicinato al mondo della danza?
«Mi sono avvicinato grazie ai miei genitori, che sono stati tra i primi in Campania ad avere una scuola di danza. Avevo 6-7 anni. A me piacevano le armi, volevo fare il carabiniere, il poliziotto… Però mi sono scoperto dotato, tanto che dopo un anno e mezzo ho partecipato al mio primo campionato regionale e mi sono classificato al primo posto. Quando fai qualcosa fin da piccolo o ti nasce la passione o ti nasce l’odio. In me per fortuna è nata la passione».

Oggi sei un ballerino, un coreografo, un critico, un direttore artistico. C’è una definizione che senti più tua delle altre?
«Mi sento “direttore artistico” ma soprattutto mi sento direttore di quella che è la grande realtà “Danze Italia”. Perché tutte le esperienze di questi anni mi hanno portato a scoprire tante belle persone che si sono avvicinate a me e hanno voluto collaborare con questa grande famiglia. Nel mio cuore, però, quando parte la musica, viene sempre fuori il ballerino».

A proposito di Danze Italia, di cosa si tratta esattamente?
«Danze Italia è un ente organizzativo che ha come scopo quello di far crescere le scuole di danza di tutta Italia. Ci occupiamo di formare gli insegnanti. In più permettiamo alle scuole di avere una “vita sociale” attraverso corsi, concorsi, workshop in tutta la penisola. Vantiamo anche collaborazioni internazionali. Un altro dei nostri obiettivi è riportare la danza in teatro e rivalutarla come arte, tirandola fuori dai palazzetti dello sport».

Il tuo è un curriculum che ti permetterebbe di lavorare ovunque. Eppure hai scelto di impegnarti a Pompei. Ci racconti un po’ il rapporto con la tua terra?
«Vivo a Scafati ma sono nato a Pompei e mi sento un pompeiano doc. Quando vado fuori addirittura me ne vanto. Ho un legame particolare con questa città, infatti ho deciso io di spostare Danze Italia in zona Scafati-Pompei nonostante fosse nata a Roma. A un certo punto della vita, dopo tante soddisfazioni, inizi a sentire un richiamo verso le origini. Io mi dicevo: “Sono di Pompei, ho riscontri in tutta Italia e non do qualcosa di livello alla mia città?”. Così è nato il Pompei Danza Festival. Ho creduto molto in questa manifestazione e ho voluto anche la Winter Edition. Solo qui facciamo due eventi all’anno».

Sei stato reputato uno dei maggiori influencer nel mondo della danza. Cosa ne pensi?
«In realtà non sono molto social, ma mi fa piacere quando i ragazzi mi scrivono che si ispirano alle mie parole. È bello sapere che la mia passione è condivisa da tante persone. In più sono felice di essere influente senza aver creato un personaggio, ma semplicemente esponendo i miei pensieri e le mie idee».

Altri traguardi di cui sei particolarmente orgoglioso?
«Sono orgoglioso di tutta una serie di cose: sicuramente essere alla presidenza di uno degli enti più importanti d’Italia per quanto riguarda la danza. Sono molto orgoglioso anche di aver ballato a concerti di cantanti come Club Dogo, Clementino, Gue Pequeno. In più ci sono le vittorie ai concorsi, le manifestazioni organizzate, le gare a cui sono stato invitato come giudice, ecc.».

Quali sono invece i tuoi obiettivi per il futuro?
«Innanzitutto raggiungere più gente possibile come Danilo Ravnic e come Danze Italia. Qui abbiamo tantissimi danzatori di livello che purtroppo devono lasciare il Paese perché non c’è meritocrazia. Spero di poter dare una mano in questo senso. In cantiere ci sono tantissimi progetti ma è ancora tutto un punto interrogativo. Il fine è sempre lo stesso: aiutare quante più realtà possibili e diventare un punto di riferimento per i danzatori».

Valentina Comiato

Valentina Comiato

24 anni, laureata in lingue ma con un innato amore per la penna. Per Made in Pompei scrive di piccole realtà, grandi talenti e bei progetti.

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