Inizia la causa per la beatificazione dell’ex vescovo di Pompei, Francesco Saverio Toppi
POMPEI. Con la pubblicazione dell’editto firmato dall’arcivescovo di Pompei, Tommaso Caputo, prende il via la Causa di beatificazione e canonizzazione di mons. Francesco Saverio Toppi, già arcivescovo della città mariana. Il documento è stato affisso a fine febbraio nel Santuario della e nelle parrocchie, pubblicato sul sito internet del Santuario.
Nato a Brusciano (Napoli), il 26 giugno 1925, Francesco Saverio Toppi fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1948. Fu nominato delegato pontificio del Santuario e Arcivescovo prelato di Pompei da Papa Giovanni Paolo II, il 13 ottobre 1990.
Il 7 dicembre 1990 fu ordinato vescovo nel Santuario di Pompei, iniziando così il suo servizio pastorale nella cittadina mariana, durato fino al 7 aprile 2001. Dopo alcuni anni trascorsi a Pompei come vescovo emerito, si trasferì nel convento dei frati cappuccini di Nola, dove si è spento il 2 aprile 2007.
L’arcivescovo Caputo ha accolto ben volentieri l’invito a iniziare la causa di beatificazione e canonizzazione rivoltogli dal postulatore generale dei frati cappuccini, chiedendo il necessario “nulla osta” alla Congregazione per le cause dei Santi, che lo ha concesso il 3 ottobre 2013 (con lettera n. 3109-2/13).
Secondo la prassi, l’avvio della causa è portato a conoscenza della comunità ecclesiale, invitando tutti i fedeli a trasmettere alla curia prelatizia di Pompei (piazza Bartolo Longo 1, 80045 Pompei) ogni notizia e testimonianza, capace di apportare elementi favorevoli o contrari alla fama di santità di mons. Toppi.
Si richiede, inoltre, a quanti ne fossero in possesso, di rimettere con sollecitudine alla Curia qualsiasi scritto che abbia come autore mons. Toppi, qualora non sia già stato consegnato alla Postulazione della causa.
Con il termine “scritti” non si intendono soltanto le opere stampate, ma anche i manoscritti, i diari, le lettere ed ogni altro testo privato di mons. Toppi. Coloro che gradissero conservarne gli originali, potranno presentarne copia debitamente autenticata.